Ciclo di incontri dedicati alla poetica di Wisława Szymborska
Cinque lezioni sulla poetessa polacca, che esattamente venticinque anni fa (1996) vinceva il premio Nobel per la letteratura, rivelatasi capace di conquistare con i propri versi il pubblico mondiale e italiano, diventando un vero e proprio caso letterario. Viaggeremo nei suoi componimenti per aree tematiche, senza rinunciare a collegare tra loro i vari argomenti, i vari componimenti e approfondendo – dove possibile – la realtà storico circostante e gli altri poeti/scrittori polacchi che abbiano condiviso con lei le stesse passioni.
Versi d’amore. “Un amore felice. È normale?/È serio? È utile?/Che se ne fa il mondo di due esseri/che non vedono il mondo?” Molte poesie della Szymborska parlano d’amore, in modo più o meno esplicito, più o meno appassionato o disincantato. Scopriremo la bellezza di questo continuo equilibrio.
La pittura. “In sogno/dipingo come Vermeer”. Il pittore di Delft attraversa tutta l’opera della Poetessa, ma non è l’unico che lei utilizzi per dirci qualcosa di più su di sé e su quelle che siano le sue idee, i suoi sentimenti, le sue sensazioni.
Il mito. “Sono io, Cassandra./E questa è la mia città sotto le ceneri./E questi i miei nastri e la verga di profeta./E questa è la mia testa piena di dubbi”. Il mito, e la sua rivisitazione, è un elemento imprescindibile nell’opera della poetessa, per tentare di spiegarsi e spiegarci quel che ci circonda.
La natura e gli animali. “Mi si è spenta per sempre qualche stella, svanita./Mi è sprofondata nel mare un’isola, e un’altra./Non so neanche dove mai ho lasciato gli artigli,/chi gira nella mia pelliccia, chi abita il mio guscio”. La Szymborska percepisce su di sé così forte la presenza della natura da rifletterne i verbi, movimenti, le specificità sull’essere umano. Il suo è un rapporto così intenso con la dimensione vegetale e animale come pochi altri poeti hanno saputo indagare.
Dello scrivere e del leggere. “Che cos’è necessario?/È necessario scrivere una domanda,/e alla domanda allegare il curriculum.//A prescindere da quanto si è vissuto/il curriculum dovrebbe essere breve”. Quali sono i modelli letterari della poetessa, e quali autori, quale genere di libri le piaceva leggere maggiormente? Un quesito vasto come i suoi interessi, che proveremo a inquadrare.
Le lezioni saranno tenute da Alessandro Ajres, professore a contratto di Lingua Polacca all’Università di Torino e di Bari.
Gli incontri si terranno presso la sede dell’associazione in Via Massena 19/A a Torino, ogni martedì a partire dal 18.01 fino al 15.02, alle h. 21. Pochi posti limitati per seguire anche da remoto.
Il corso verrà attivato con un minimo di 15 partecipanti.
Per ulteriori informazioni, costi e prenotazioni, potete contattarci su polski.kot@libero.it