In barba ad ogni superstizione, noi del Polski Kot abbiamo deciso di inaugurare il nostro festival venerdì 17 marzo con una giornata ricchissima:
Il primo incontro infatti sarà inaugurato dalla scrittrice polacca Anna Kańtoch
Classe ’76, originaria dalla Slesia, arabista di formazione.

Anna Kańtoch è una delle scrittrici più prolifiche della letteratura polacca contemporanea: ad oggi ha all’attivo una ventina di raccolte di racconti e dodici romanzi che abbracciano moltissimi generi letterari, quali new weird, fantasy, fantascienza, thriller, young-adult fiction.
Non a caso, la scrittrice in Polonia ha ottenuto per ben cinque volte il Premio Zajdel, premio letterario polacco nell’ambito della fantasy, nonché il Premio Żuławski.
Al nostro festival, presenteremo una recentissima uscita: Gli incompiuti (Moscabianca Edizioni, 2023)
Ad affiancare l’autrice ci sarà Alessandro Ajres, docente di lingua polacca presso l’università di Bari, e Giulia Randone, slavista per l’occasione nel ruolo di interprete.
In attesa della nostra presentazione, potete familiarizzare con l’opera dell’autrice recuperando altri titoli tradotti grazie all’attività di Nova Books Agency, agenzia letteraria con sede a Varsavia e con cui il nostro evento è in collaborazione.
In italiano è disponibile Buio (Carbonio Editore, 2020)
Ancora, un’interessante intervista alla scrittrice era stata curata dalla redazione di Est/ranei (vi lasciamo il link nel primo commento)!
A seguire (h. 21) si terrà una lezione introduttiva alla mostra “Aesopian Language”.
La mostra raccoglie una serie di illustrazioni prodotte da artisti e artiste provenienti da Russia e Belarus’ e che riflette sulla nozione di “linguaggio esopico”. Ma che cos’è il linguaggio esopico?

Il termine “linguaggio esopico” rimanda alle favole allegoriche dello scrittore greco antico Esopo. Una serie di espedienti del linguaggio esopico è stata ampiamente utilizzata nel XX secolo da scrittori e pubblicisti per aggirare la censura politica. Allusioni, eufemismi, significati nascosti… sono tutti parte di un codice segreto al quale si ricorre quando è vietato parlare, ma è impossibile tacere.
Il linguaggio esopico risulta essere quindi l’unica arma a disposizione da parte di tutti coloro che oggi, vivendo in regimi quali quello russo e bielorusso, vorrebbero esprimersi liberamente ma non possono.
Curatrice: Anna Chefranova
Artisti: Anya Mihailova, Katsiaryna Dubovik, Lilya Matveeva, Olya Terekhova, Stasya Sokolovskaya, Svetlana Nagaeva, Tanya Ivankova, Varvara Prazhka, Varya Yakovleva, Yanina Boldyreva.
La mostra sarà introdotta da Aleksandra Archipova, la nostra seconda ospite del festival!
Aleksandra Archipova è una linguista e antropologa russa attualmente a Parigi, dove lavora presso l’École des hautes études en sciences sociales.
I suoi ambiti di ricerca spaziano dagli studi sul folclore tradizionale all’antropologia sociale, con un focus particolare sulla contemporaneità russa.
In particolare, Archipova si interessa della dinamica delle proteste, del funzionamento politico delle fake news e il loro status in Russia anche in rapporto all’utilizzo dei social, del ruolo della memoria e della sua strumentalizzazione politica; allo stesso tempo, Archipova si è a lungo interessata di folclore nelle regioni centrali dell’Asia, nel nord della Russia e di folclore slavo.

Il suo libro, Opasnye sovetskie vešči. Gorodskie legendy i strachi v SSSR (The Dangerous Soviet Things: Urban Legends and Fear in the USSR, NLO, 2019) ha ottenuto il Liberal Mission Prize nel 2020.
Accanto all’attività accademica, Aleksandra Archipova partecipa spesso a tanti podcast e talk divulgativi (tra cui vanta alcune collaborazioni con Arzamas!)
All’interno del nostro festival, Aleksandra terrà una lezione su linguaggio e contemporaneità in Russia, accompagnando e introducendo un evento che si terrà a seguire (e che però vi sveleremo domani).
Se leggete il russo e volete saperne di più, qui il suo canale telegram https://t.me/anthro_fun
Se invece non la conoscete, beh, tanto meglio! Lo possiamo fare insieme a Slavika!
Vi aspettiamo venerdì 17 marzo dalle h 21 presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli!